Diciamocela tutta e fuori dai denti, questa emergenza, perché di emergenza si stratta, è stata trattata male, soprattutto dalle istituzioni.
Malgrado non viviamo in Valle d’Aosta, del fatto che la neve sarebbe arrivata copiosamente il 6 gennaio, ormai ne erano a conoscenza tutti e da tempo, per cui i piani neve stilati dalla Prefettura e altro dovevano mettersi in moto in anticipo. Invece niente.
Il consigliere delegato della Città Metropolitana alla viabilità, Michelangelo Cavone, ha ammesso che l’evento è eccezionale e che nonostante le previsioni non ci si aspettava potesse raggiungere questa portata.
In altre parole la questione è stata sottovalutata a discapito dei cittadini e delle città che pagano le tasse a questo altro ed ennesimo carrozzone istituzionale.
È del tutto evidente che se le strade sono di competenza della ex Provincia se ne debba occupare la ex Provincia, se comunali il Comune, le altre l’Anas. Ma guarda caso, nel Paese dove nessuno si assume le proprie responsabilità abbiamo Anas Che non sappiamo per quale motivo ad ogni nevicata decide di abbandonare la SS100 all’altezza di Gioia e la Città Metropolitana di Bari ondivaga su una posizione molto Bari-centrica e la inadeguatezza del suo ruolo e che solo a tempesta ultimata, svegliata dalle sferzate di gelo, decide di rattoppare il danno chiamando più mezzi.
Poi ci sono i Comuni, compreso Gioia del Colle, che in mezzo allo scarica barile degli altri Enti e al menefreghismo di cittadini viziati, si affidano a volontari della Protezione Civile, tutti molto capaci, ma volontari. Solo la loro predisposizione al volontariato sarebbe infatti capace di sopportare le richieste assurde di cittadini che chiedono aiuto per andare a comprare la carne o che pensano di usare i mezzi come taxi tra i vari punti della Città. Ma sono volontari che non campano di questo. E malgrado qualcuno abbia pensato ad un piano neve già da mesi, oggi ci si è scontrati con la mancanza di mezzi efficaci, poca esperienza e pochissimo pugno chiuso. Pugno chiuso, ad esempio, contro coloro che si sono messi in auto prive di catene o gomme termiche malgrado tutte le raccomandazioni (quante multe sono state elevate in questo caso?). O, ancora per esempio, per associazioni che non interagiscono con il COC e che fanno spalare vialetti privati, cozzando con il lavoro di mediazione della Protezione civile tra cittadino e Comune per via delle tante richieste che arrivano e che è tenuta ad intervenire soltanto in zone pubbliche.
Perché di interventi strambi ne sono arrivati tanti al COC, l’unico e solo centro operativo comunale, dove il Sindaco e il ViceSindaco ci hanno passato intere giornate tentando di coordinare le priorità nel totale abbandono da parte delle altre istituzioni e in una situazione molto più grande della loro programmazione, cioè in emergenza, non una semplice nevicata. Il Sindaco di Santeramo ha dovuto chiedere i soccorsi e solo ieri sera il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dietro un’autocolonna di mezzi, è riuscito a fare “la breccia di Porta Pia” e preannunciando lo stato di calamità naturale per non colpire le casse dei vari comuni con aiuti dallo Stato, come se da un’altra parte questi soldi non debbano uscire.
Ben inteso, a rimanere bloccata e isolata non è stata solo Gioia, ma praticamente tutta la Murgia e tutto il suo comparto economico e produttivo, ma la cosa non è particolarmente consolante, né lo è che questa mattina dopo ripetute richieste del Sindaco Lucilla siano arrivati altri due mezzi dalla Provincia.
E intanto aspettiamo il sole e i suoi benefici, poi ci aspetterà il compito di contare i danni veri.
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