“Sto bene”. Così il vicesindaco di Gioia del Colle, Enzo Cuscito, rassicura i suoi amici su facebook. Le bastonate con le quali di primo mattino gli hanno dato il buon giorno due uomini incappucciati, alle 7, proprio sotto casa mentre stava entrando in macchina per andare al lavoro, per il momento provocano dolore e paura. Lo stesso Cuscito, con un braccio e una spalla doloranti, dice di preferire in queste ore il “silenzio”: l’unico bisogno che ha è quello di confrontarsi con la sua “anima” per “capire”.
Capire innanzitutto chi lo ha aggredito e perché.
L’inchiesta è in mano ai carabinieri della Compagnia che, oltre a setacciare le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza situate nella zona, seguono tre o quattro piste. Tutte legate all’attività amministrativa del vicesindaco che si occupa delle aziende partecipate, della legalità e della trasparenza.
Ogni settore ha un nome e cognome. Le attività partecipate si chiamano Spes, l’azienda dei rifiuti che l’amministrazione intende chiudere. Vi sono tensioni con i dipendenti che però non rischiano il posto di lavoro, quindi nessuno avrebbe interesse a dare una “lezione” a Cuscito. Perché di una “lezione” di tratta, di un voler far male per un presunto torto subito o che si deve subire. Non è, insomma, una intimidazione ma un agguato, una punizione. La questione Spes, invece, è di natura societaria, finanziaria, al massimo sindacale.
La trasparenza e la legalità hanno diversi nomi. Cuscito si è occupato, ad esempio, della revoca di alcune case popolari. Una situazione che lui stesso definisce “complicata”. Recentemente si è interessato anche dei cittadini che ricevono aiuti economici dal Comune per avviare una verifica sui beneficiari e sulla veridicità di alcune dichiarazioni di povertà.
“State tranquilli”, è il messaggio che Cuscito ha inviato ai suoi amici di partito con i quali nei prossimi giorni esaminerà l’accaduto. Di fatto si tratta di un evento gravissimo. L’aggressione fisica di un amministratore locale e ben diversa dal danno provocato alla sua auto o ad altri beni materiali. L’aggressione fisica significa essere a un passo dall’idea che un ostacolo vada neutralizzato, eliminato se non può essere condizionato. E Cuscito è notoriamente considerato un osso duro, un integralista della legalità. E infatti a poche ore dall’aggressione scrive: “La paura iniziale ha lasciato posto alla determinazione. La violenza non può imprigionare la libertà. E da domani si ricomincia come prima. Anzi. Più di prima”. Non è escluso che nei suoi confronti la Prefettura possa disporre delle misure di sicurezza particolari, come una scorta leggera o una vigilanza costante della sua abitazione.
Intanto alle 19 è stato organizzato in segno di solidarietà un flash mob in piazza Plebiscito mentre sui social sono ormai centinaia le manifestazioni di solidarietà, espresse praticamente da tutti i partiti, dai sindacati e dalle associazioni culturali.
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