Si è appena conclusa a Gioia del Colle una settimana fitta di incontri, seminari e convegni sulla tutela del bene più prezioso: la salute. Un percorso articolato che ha coinvolto in primis le giovani figure del Rotaract “Fenice Normanna” poi quello del Club Rotary dello stesso distretto 210 di Acquaviva-Gioia per poi concludersi oggi nella sala comunale “Javarone” per iniziativa della Fidas
«Una contaminazione solidale» come è stata definita dal prof. Luca Gallo, governatore rotariano, che spinge le diverse realtà associative presenti sul territorio a prodigarsi per offrite alla cittadinanza il miglior servizio a tutela della salute.
E in questa prospettiva venerdì 17, sfidando ogni superstizione, i ragazzi rotaractiani hanno invitato i dottori Silvio Tafuri e Lucilla Crudele a tenere una conferenza sulla meningite per sfatare paure e insidie che ancora oggi spaventano soprattutto le mamme afflitte dal dilemma se vaccinare o meno i propri figli. L’incontro ha fornito un chiaro orientamento: salvo particolari situazioni, è bene vaccinarsi.
Sabato 18 poi si sono svolte delle vere manovre per la vita dei gioiesi: al mattino alle 10,30 si è inaugurato il progetto “Cardioproteggere la città” con la collocazione di un defibrillatore dinanzi all’Istituto Scolastico Comprensivo Carano-Mazzini di piazza Umberto I, donato dal Rotary Club Acquaviva – Gioia per iniziativa del Consiglio Direttivo del Dott.Giuseppe Gallo in carica nell’anno 2015-2016. E in serata, nella sede del Circolo Unione, si è assistito alla conferenza curata dal Dott. Gaetano Buta, cardiologo e medico dello sport che ha offerto un excursus sulle morti improvvise: solo nel 2015, in Italia, si sono registrati oltre 80mila casi di cui un migliaio hanno riguardato giovani. La causa è attribuita alla fibrillazione ventricolare per cui è vitale diffondere la cultura della defibrillazione, perché rappresenta: «una manovra per la vita». A seguire i volontari di “Gioia Soccorso” hanno offerto una dimostrazione pratica sul corretto uso del defibrillatore. Poi l’annuncio dell’inaugurazione nel mese di marzo , nella sede del locale Centro d’Ascolto, del “Poliambulatorio”, un progetto che si prenderà cura di quanti chiedono aiuto perché in difficoltà economiche o perché soffrono il disagio della solitudine e delle ristrettezze finanziarie.
Infine domenica 19, nella sala comunale Iavarone, l’incontro sul tema “I giovani e la donazione” per festeggiare anche a Gioia i 40 di attività della Fidas alla presenza dei propri vertici nazionali e locali e del Sindaco. Relatore è stato il sociologo prof. Francesco Pira che ha posto in evidenza il mutamento che vive la comunicazione in un contesto dove la connessione ai social ha finito per annullare le relazioni tra gli esseri umani. E in tale evoluzione il rapporto con i giovani diventa sempre più difficile. Nell’ambito della diffusione del culto del “dono” come gesto di civile partecipazione alle reali difficoltà di chi soffre, occorre che la comunicazione sociale sappia creare emozioni. Per questo, ha spiegato, a Sanremo ha vinto Gabbani, il suo è stato un brano con una forte capacità creativa, la gente ha voglia di ricevere le news divertendosi.
Anche per Maria Stea, consigliere nazionale e responsabile della Fidas-gioiese il corretto uso dei social può aiutare a sviluppare nei giovani il sentimento della donazione. Per la prof. Rosita Orlandi, infine, la Fidas rappresenta una realtà nell’universo del volontariato che ha fatto della credibilità il medium del proprio successo.
Queste iniziative costituiscono solo un assaggio di quanto può offrire l’universo del non profit per il bene collettivo.
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