Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non è andato via a mani vuote da Gioia del Colle. Nella sua cartella ha riposto una lettera che, durante la visita nell’aeroporto militare, gli ha consegnato a mano il sindaco, Donato Lucilla, con la raccomandazione di leggerla con attenzione. Una lettera molto lunga che il Capo dello Stato ha letto rientrando a Roma e che elenca i problemi che più assillano l’Amministrazione, dalla sanità alla corruzione.
SANITA’
Il sindaco manifesta tutto l’orgoglio della città nell’ospitare da sempre l’aeroporto militare, la cui attività rappresenta anche dei rischi, come quello sfiorato nel 2003 quando un aereo cadde a pochi chilometri dal centro abitato, per fortuna senza fare vittime: “Tuttavia – scrive Lucilla – a fronte di questi maggiori rischi per la popolazione locale, la nostra città è stata privata, negli anni, dapprima dell’Ospedale Civile, successivamente del Pronto Soccorso e, per finire, con il nuovo piano di riordino, a breve, dovrebbe essere chiuso anche il Punto di Primo Intervento che, già adesso, opera solo per dodici ore al giorno”.
Quindi la richiesta di aiuto al Capo dello Stato perché convinca il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che è anche assessore alla sanità, a considerare Gioia del Colle nel suo piano di riordino ospedaliero: “Un Suo intervento – scrive Lucilla – nella qualità di Presidente della Repubblica e di Capo delle Forze Armate ritengo potrebbe essere determinante e risolutivo”.
CORRUZIONE
È l’argomento più delicato e imbarazzante che il sindaco affronta nella lettera consegnata al Capo dello Stato. Per prevenire la corruzione Lucilla chiede a Mattarella una norma che consenta ai funzionari e comunque alle figure dirigenziali degli uffici comunali di ruotare da un Comune a un altro nella stessa Provincia, per evitare che si creino aree di potere in alcuni settori. Nella lettera Lucilla ricorda le inchieste giudiziarie che hanno travolto Gioia del Colle: “Presidente, Le rivolgo un appello affinché questo scorcio di legislatura possa essere proficuo per varare dei provvedimenti efficaci nella lotta alla corruzione, vera piaga che affligge la Pubblica Amministrazione e che non ha risparmiato nemmeno il comune di Gioia del Colle”, facendo accenno ai fatti giudiziari di due anni fa.
Dopo la premessa il sindaco illustra la proposta: “Ritengo che, oltre a norme repressive, a modifiche nel regime della prescrizione e maggiori poteri nell’ambito degli accertamenti sulla posizione patrimoniale di politici e funzionari, un intervento preventivo potrebbe essere rappresentato dalla possibilità di prevedere che il sacrosanto principio di rotazione delle funzioni apicali/dirigenziali possa essere applicato su base provinciale tra figure con medesime professionalità, poiché la rotazione all’interno del singolo Ente di piccole e medie dimensioni si scontra, inevitabilmente, con la specificità delle competenze e rende difficile applicare in maniera efficace questa opportunità”.
Parole che probabilmente manifestano la necessità che l’Amministrazione avverte di trovare figure specifiche per i vari settori dell’Ente, ricorrendo a dirigenti esterni come è successo per gli uffici di ragioneria.
ONORIFICENZA
Il sindaco conclude la lettera chiedendo a Mattarella il riconoscimento di una onorificenza civile all’ex procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, “poiché è un esemplare servitore dello Stato, che in tutta la Sua carriera non ha mai mancato di dimostrare spirito di abnegazione e di possedere un senso dello Stato encomiabile e che, soprattutto nell’ultima parte della sua carriera, alla direzione della procura di Napoli, ha ottenuto dei successi importantissimi per lo Stato nella lotta al malaffare, assestando dei colpi molto duri alla criminalità organizzata”.
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