Nella sua prima raccolta di versi in forma di libro intitolata Quasi niente, Filippo Paradiso nel 1997 dice: “…ho ancora voglia di scrivere, e di sognare, … in fondo mi costa quasi niente..”
Poi, insieme ad una miriade di odi e liriche che teneva nei suoi appunti, a cavallo tra i due secoli pubblica Sommersioni notturne e Orme d’uccelli nella neve, quest’ultimo salito all’attenzione di Alda Merini che gli dedica un sentito apprezzamento nella prefazione.
Come il suo dolore e la sua infermità, l’irruzione poetica di Filippo non si fermava mai; era la sua mobilità.
Nel 2011 il suo amico e assiduo frequentatore di casa Paradiso, Gennaro Losito, gli offre di curare la sezione evocativa del testo storico Memorie dal Fuoco – il 1799 a Gioia.
Non tutti conoscevano il piccolo letto e la stragrande dignità di questo nostro concittadino, ma Gioia del Colle avvertiva il respiro affannoso di Filippo Paradiso, e di mamma Angela che continuerà a vivere con una enorme preoccupazione in meno: vegliare suo figlio durante il viaggio più lungo che Filippo ha intrapreso stamane.
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