Dopo l’approvazione delle Linee Guida con cui la maggioranza del Consiglio comunale ha voluto di fatto affidare in gestione gli impianti sportivi di Gioia del Colle a società che fossero in grado di rispondere a particolari requisiti, possibilmente già da quest’anno, non si sono fatte attendere le polemiche.
In primis quelle delle società sportive che da sempre hanno potuto crescere nelle strutture comunali pagando delle tariffe orarie e potendo garantire il loro lavoro soprattutto per i giovani.
A questo è seguito un documento di Sep e Prodigio che hanno risposto alle polemiche con un elenco di “errori” commessi prima del loro arrivo, come ad esempio la progettazione del campo di via Einaudi, del Palkoustestov, della tribuna del Campo Martucci.
A rispondere ufficialmente a questa nota è stato il movimento La Bottega-Città di Tutti di Donato Paradiso che in una nota ha chiesto di risolvere i problemi attuali, precisando, tra le altre cose, che l’omologazione del Campo di via Einaudi non era prevista, perché si tratta di una struttura nata per soddisfare il centro anziani e giovanile attiguo. Insomma aveva fini dilettantistici e non agonistici.
A risolvere tuttavia la questione della gestione esterna degli impianti, che avrebbe significato un onere giuridico ed economico da parte delle società partecipanti all’eventuale bando, è stata la mancanza dell’accatastamento degli immobili.
Malgrado la questione della gestione degli spazi sembri un capitolo per ora chiuso, resta tuttavia aperta la questione del basket gioiese, che rimane orfana di impianti per la pallacanestro. Il PalaCapurso rimarrebbe infatti ad uso della pallavolo, per via del tappetto posizionato a fine giugno su cui non è possibile giocare a basket e sul tappeto non idoneo del PalaKoustestov, non ritenuto idoneo dalla federazione pallacanestro.
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