A circa nove mesi dalla presa d’atto da parte della Commissione Agricola Europea della necessità di ripiantare gli ulivi laddove erano stati abbattuti per la presenza del batterio killer, finalmente giovedì 19 ottobre scorso il Comitato Fitosanitario Permanente di Bruxelles ha approvato il testo di modifica della Decisione di esecuzione 2015/789 della Commissione Ue contenente le norme per l’emergenza e la gestione delle aree contaminate dalla Xylella Fastidiosa.
In pratica nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto si potrà tornare a reimpiantare gli ulivi con le cultivar “Favolosa” e “Leccino” e, soprattutto, senza più l’obbligo di rispetto minimo di 100 metri di distanza da ogni albero abbattuto, e che era stato fissato dalla detta disposizione nel 2015.
In più sono state confermate insensibili al batterio le Vitis di varietà Primitivo, Negramaro e Cabernet-Sauvignon per cui i vivaisti non dovranno più sottoporre le barbatelle alla rischiosa termoterapia (immersione delle talee di diverse ore in acqua a 45/50 gradi che preserva da ogni batterio ma ne può pregiudicare lo sviluppo vegetativo e produttivo).
Oltre alla soddisfazione del ministro Maurizio Martina e degli europarlamentari pugliesi Raffaele Fitto e Paolo De Castro, c’è da registrare l’impegno del governatore Michele Emiliano e dell’assessore regionale Leonardo Di Gioia che continuano a sostenere la politica dei monitoraggi anche nelle zone non colpite dalla Xylella ma particolarmente vocate all’allevamento di ulivo, vite, mandorlo e alla frutticoltura in generale.
Infatti si sono appena avviati i primi contatti con gli agricoltori dei territori di Noci, Gioia del Colle, Turi, Acquaviva delle Fonti e Valenzano per consentire al personale dell’ARIF il libero accesso nelle proprietà agricole e fare prelievi a campione per analizzare le piante.
Emiliano e Di Gioia inoltre hanno preannunciato l’apertura imminente di alcuni bandi legati alle misure 4 e 5 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità e il sostegno agli investimenti tesi al miglioramento delle prestazioni economiche in agricoltura.
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