Quello che lega in questo periodo Gioia del Colle a Modugno è un impianto di ossicombustione, come quello che Itea sta sperimentando nel centro Ansaldo, ma che alle porte di Bari avrebbe proporzioni industriali.
Per intenderci, se a Gioia l’impianto può bruciare fino ad un massimo di 50 tonnellate all’anno ad uso delle sue ricerche, a Modugno sono previste 264 tonnellate al giorno. Cifre importanti, che preoccupano non poco i cittadini di Modugno e di Bari, tanto da allertare le forze politiche della provincia che oggi si sono riunite in un incontro monotematico nella sala consiliare del Comune di Modugno, dove era presente anche Donato Lucilla.
Nel corso della seduta sono emerse diverse preoccupazioni, una fra tutte la differente posizione della Asl competente sul territorio di Modugno e la nostra. Nel primo caso, infatti, per la Asl nord non ci sarebbero motivi per una indagine epidemiologico, nel caso di Gioia la Asl Bari proprio questo dicembre ha ritenuto opportuna una valutazione di impatto sanitario.
Quando il Sindaco di Gioia del Colle, Donato Lucilla, prende la parola ci tiene a fare un exursus sull’iter burocratio di questi due ultimi anni.
Quando fu rilasciato il parere tecnico urbanistico, fu inserita la clausola della non nocività dell’impianto. Malgrado in sede di conferenza di servizi, Arpa avesse di fatto chiesto di sospendere la sperimentazione che ormai durava da 10 anni e che i rilievi riscontrati non fossero del tutto chiarissimi, la Regione Puglia rilasciò il Via. Occorreva però dare una risposta a quella clausola rilasciata col parere urbanistico e si chiese un parere alla Asl, che ai tavoli tecnici non si è mai presentata. A maggio, su richiesta dell’amministrazione, la Asl rispose che non era in grado di capire se l’impianto fosse nocivo, per cui ne consigliava il fermo. L’Amministrazione chiese alla Regione Puglia di revocare le autorizzazioni alla sperimentazioni o quanto meno di avviare una valutazione di impatto sanitario, sebbene non obbligatoria. La Regione chiese allora alla Asl di esprimersi definitivamente e se fossero intervenute situazioni a cambiare il quadro precedente. A dicembre finalmente la Asl si esprime ritenendo opportuno procedere ad una valutazione di impatto sanitario.
“Nel corso di questi 10 anni dall’insediamento dell’impianto sperimentale a Gioia- dice il Sindaco, a conclusione del suo intervento – è però cambiato l’approccio con il ciclo dei rifiuti e su come sia necessario chiuderlo: se con un inceneritore o con la raccolta differenziata. Fino a pochi anni fa questa tecnologia era stata accolta favorevolmente.
In più occasioni la mia Amministrazione – ha sottolineato – ha ribadito che non è disposta a barattare il diritto al lavoro col diritto alla salute. Questo lo dico perché il centro che si occupa della sperimentazione a Gioia è legata ad un gruppo che ha altre attività sul territorio e che potrebbe tendere a legare il mantenimento delle sue attività con la possibilità di sperimentazione.
Noi non siamo contrari aprioristicamente a nuove forme di gestione del ciclo dei rifiuti, ma come amministratori abbiamo il compito di individuare le soluzioni migliori senza ripercussioni sulla salute dei cittadini”.
La seduta del Consiglio comunale di Modugno si è conclusa con l’approvazione di un documento che ribadisce il no all’impianto.
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