Si è tenuta questa mattina la cerimonia di scopertura della lapide commemorativa a piazza Pinto in onore del generale polacco Władysław Anders, che il 26 gennaio 1944 arrivò a Mottola, a capo del primo contingente di truppe del 2° Corpo d’Armata Polacco, delle forze alleate.
Ogni domenica, insieme ai suoi soldati, soleva frequentare la funzione religiose nella Chiesa di San Francesco a Gioia del Colle.
Nell’agosto del 1946 in occasione di un rinfresco voluto a Palazzo San Domenico per ingraziare gli ufficiali polacchi per aver messo a disposizione i loro autocarri per il trasporto di generi vari, viene donata dai Anders un quadro della Madonna di Częstochowa, portata in processione da Don Vincenzo Angelilli nella Chiesa di San Francesco, in piazza Plebiscito.
Alla cerimonia di questa mattina, organizzata dall’imprenditore Angelo Antresini hanno partecipato le massime autorità militari di Gioia e il Commissario straordinario Postiglione. Per l’occasione era presente la figlia del generale, Anna Maria Anders, attualmente Segretario di Stato plenipotenziario del Primo Ministro polacco e Ministro per il dialogo internazionale.
“È una persona straordinaria che parla benissimo l’italiano – ha esordito il Commissario straordinario – e le passo la parola perché possa esprimere i suoi sentimenti. Per lei si tratta di un ricordo forte. Qui abbiamo esposto immagini della sua vita e noi le siamo vicini nel ricordo, voglio ringraziare Antresini che ha realizzato questo intervento sull’onda di un sentimento di amicizia con la Polonia dove ha parte delle sue attività”.
“Grazie mille, sono commossa – ha sottolineato il Ministro Anders – è una cosa che non immaginavo. Due settimana fa non sapevo nulla di questa iniziativa. C’è amicizia tra Polonia e Italia. Per me l’Italia è un paese particolare, perché fa parte della storia della mia famiglia. I miei genitori sono sepolti a Monte Cassino e ho conosciuto mio marito a Roma. Spero sia l’inizio di una amicizia profonda e spero di tornare presto in Italia, magari in un giorno più soleggiato. Mia madre diceva sempre che l’Italia senza sole è come un teatro senza luci”.
È seguita la scopertura della lapide di commemorazione che è stata posta accanto ad un’opera in pietra all’interno di piazza Pinto. Probabilmente la posizione del monumento e la scenografia hanno cambiato la natura della piazza: coinvolgendo i cittadini si sarebbe potuto valutare il suo posizionamento anche in altre luoghi.
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