A Gioia del Colle arriva un nuovo spazio di aggregazione, una cabina che a Piazza Pinto ospiterà la sempre più diffusa pratica del bookcrossing: lo scambio gratuito di libri. L’idea si è potuta concretizzare grazie al contributo di Emmegi Spa di Gioia del Colle, offrendo uno spazio dedicato a Michele Montesardo (leggi qui),venditore ambulante di libri scomparso il 5 agosto 2016.
Il via libera definitivo al progetto arriva grazie all’intesa raggiunta tra l’amministratore unico di Emmegi Paolo Montemurro e Livio Addabbo, rappresentante di un gruppo di giovani al lavoro da quasi tre anni per lasciare un ricordo tangibile del modo di intendere la cultura di Michele Montesardo, ovvero come scambio e circolazione di sapere all’insegna della gratuità.
«Grazie a Paolo Montemurro e a tutti coloro che hanno creduto in noi questo sogno sta per realizzarsi» ha dichiarato Livio Addabbo. «Il sogno di uno spazio per tutti e di tutti destinato allo scambio di libri, un futuro presidio di cultura e di socialità. Un’iniziativa che non dimentica nessuno: non dimentica chi non può permettersi il lusso di un libro. Non si dimentica di chi, italiano o straniero, non ha dimestichezza con la lingua scritta e vuole mettersi alla prova. Non dimentica i bambini, a volte troppo presi dai giochi digitali, non meno dei loro genitori. E non si dimentica di Michele, che per tutti aveva un consiglio, un sorriso, e un libro».
«L’obiettivo di Emmegi è di lasciare sul territorio qualcosa di concreto che possa essere utile alla gente nella sua quotidianità e soprattutto qualcosa che si conservi nel tempo» ha commentato Paolo Montemurro. Che si è detto compiaciuto della sinergia con gli altri attori del territorio: «La rete d’impresa non vale solo per la realizzazione di lavori o per l’interscambio imprenditoriale, ma serve anche per il supporto che più imprese possono dare al territorio. Aziendalmente parlando, da solo potrei rappresentare solo una piccola parte del contributo che necessita il territorio, mentre dieci imprese come la mia, se collaborano, possono davvero fare la differenza e allo stesso tempo dimostrare che insieme tra pubblico e privato si possono fare grandi cose per il sociale».
Dopo un percorso di vaglio e di catalogazione dei volumi, il gruppo di volontari composto, oltre che dallo stesso Livio Addabbo, da Filippo Linzalata, Lyuba Centrone e Katia Balbo, ha provveduto a formulare una proposta progettuale per dare una casa allo straordinario patrimonio librario, lascito di Montesardo. Decisivo in questo senso l’apporto di un altro giovane talento del territorio, l’architetto Giuseppe Resta, il quale ha progettato la bibliocabina che sorgerà a Piazza Pinto curandone i dettagli tecnici coniugando sostenibilità, estetica e funzionalità del progetto.
A sposare subito la proposta di collaborazione è stata la direzione di Emmegi, contagiata dall’entusiasmo dei volontari, impegnati intanto in un lungo iter burocratico necessario per occupare il suolo pubblico comunale. Un impasse superata grazie all’interessamento presso gli uffici preposti di Vito Emilio Capodiferro, con il quale il gruppo di volontari si è più volte incontrato fino al momento in cui è stato finalmente stipulato con il Comune un patto di collaborazione per la cura e la gestione dei beni condivisi.
E dopo gli accordi presi con l’ente, ecco il rinnovo degli impegni con Paolo Montemurro, il cui esempio virtuoso è stato prontamente seguito da un altro imprenditore locale, Gianfranco Verrico che si è impegnato a realizzare la piattaforma cui sarà ancorato il fabbricato di Emmegi spa.
La bibliocabina sarà ultimata e installata in estate, quando un evento inaugurale renderà il giusto omaggio a questa sinergia tra volontari, istituzioni e imprenditoria locale nel nome dell’aggregazione, e nel nome di Michele Montesardo.
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