La decisione del Commissario Prefettizio di Gioia del Colle, Dr Umberto Postiglone, di esternalizzare il servizio del nido comunale ha smosso il dibattito politico tra i quattro candidati sindaci nelle amministrative del 26 maggio.
Dopo il candidato sindaco del Partito Comunista, Roberto Cardilli e del Movimento Prodigio, Donato Colacicco, a dire la sua è il candidato di centrosinistra, Donato Paradiso che ritiene la decisione del Commissario una “discussione di natura democratica e una decisione di competenza strettamente politica, quindi spettante al prossimo consiglio comunale e al neoeletto Sindaco”, esprimendo quindi il suo disappunto per “l’azione intrapresa dal commissario – sottolinea – che va a incidere profondamente la struttura del welfare municipale, in particolare nei confronti della famiglia, che necessita di un’attenzione particolare da parte della pubblica amministrazione”.
“Preso atto delle difficoltà di reinternalizzare in tempi rapidi il servizio, – conclude Paradiso – evidenzio il mio impegno a verificare in futuro tutte le varie possibilità economiche e gestionali atte a riportare il servizio nella sfera pubblica, anche ricorrendo a forme diverse di gestione, tra cui una maggiore sinergia tra pubblico e privato sociale”.
Anche il candidato Sindaco del centrodestra, Giovanni Mastrangelo, si sofferma sulla decisione del Commissario. “Il costo è importante – dice – ma il servizio è troppo importante per non essere oggetto di discussione tra tutte le parti coinvolte. È mancata una concertazione tra operatori, genitori e parti sindacali. Una attenta analisi dei costi rispetto alle potenziali entrate va fatto con attenzione prima di esternalizzare. Probabilmente, essendo un servizio a domanda ed essendo un servizio svolto con grande professionalità, anche gli stessi fruitori potrebbero essere disposti ad un piccolo sacrificio economico pur di lasciare i propri figli in mani sicure . Una valutazione delle tariffe del privato rispetto a quelle che il comune potrebbe applicare deve essere fatta subito. Ecco perché è importante coinvolgere anche i genitori prima di decidere.
I servizi offerti – conclude Mastrangelo – non devono solo rientrare in una valutazione contabile ma un amministratore ha l’obbligo di capire il risvolto sociale che essi hanno sulla collettività e, in particolare, sulle famiglie”.
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