Un vademecum di buone prassi, un elenco su cosa fare e cosa non fare da distribuire ai bambini, ai ragazzi e quindi ai loro genitori, quando vengono a conoscenza di fenomeni legati alle tossicodipendenze.
Questo è quanto deciso nella riunione di questa mattina tenutasi in Comune tra gli amministratori comunali, le forze dell’ordine, la Croce Rossa, i dirigenti e i rappresentanti dei genitori e degli studenti delle scuole presenti sul territorio di Gioia del Colle.
L’incontro è stato voluto dall’assessore alla Pubblica istruzione Lucio Romano all’indomani della pubblicazione su Facebook di alcune foto ritraenti delle siringhe, frutto del consumo di droga e abbandonate in zone dove passano i ragazzi per andare a scuole. Le Forze dell’ordine hanno confermato che non è stato registrato un peggioramento del fenomeno della tossicodipendenza e che l’eroina sembra più legata ad un ceto sociale molto basso, dato il costo che ha.
Consci del fatto che le scuole già operano un lavori di educazione e di prevenzione alle tossicodipendenze sui propri ragazzi, che le forze dell’ordine sono sempre particolarmente attenti a tutti i fenomeni, la cosa importante su cui agire è l’informazione. Si tratta di informare su cosa fare nel caso, ad esempio, si veda una siringa per strada, chi chiamare, come starne lontani, quali accorgimenti avere.
Si tratta di educare al senso civico le nuove generazioni che prima di lanciare immagini sui social devono avvisare le autorità che in questo modo possono anche mappare i luoghi ed eventualmente capire meglio il fenomeno.
Da parte del Sindaco Giovanni Mastrangelo vi è stata la promessa che non appena arriveranno le videocamere saranno potenziate le zone sensibili come le scuole, ma è stato Giuseppe Calabró rappresentante degli studenti del liceo classico Marone, a fare chiarezza sull’effettivo bisogno che ha la sua generazione: “Lanciare sui social le fotografie di siringhe non è corretto, occorre denunciare, come occorre fare informazione. La scuola lo fa, ma il messaggio più vero sulla prevenzione può darlo chi da queste dipendenze ci è passato come gli ospiti della Comunità Fratello Sole, i quali possono testimoniare il loro vissuto”.
Di fatto, su un fenomeno che purtroppo non è mai scomparso, nessuno vuole mettere la testa sotto la sabbia, ma occorre lavorare per accrescere la sensibilità per una cittadinanza attiva e preparata, sfruttando in positivo anche le potenzialità divulgative dei social.
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