All’indomani dell’ufficializzazione dell’allungamento del blocco delle attività e il divieto dei cittadini di uscire di casa fino al 3 maggio, a distanza di oltre un mese da quando si è deciso di fermare l’Italia per contenere il diffondersi del Covid-19, Gioia del Colle ha mantenuto un numero di contagiati limitato, seppur contando una grave perdita. Ad oggi, infatti, alcuni positivi, hanno superato brillantemente la loro quarantena domiciliare e i ricoverati stanno tornando a casa.
Il Sindaco Giovanni Mastrangelo è molto chiaro e sottolinea il comportamento disciplinato dei gioiesi che ha permesso il contenimento. Tra il palazzo Municipale e il centro operativo comunale per le emergenze, con cui è sempre in contatto cercando di avere tutto sotto controllo, ora a preoccupare la tenuta del tessuto sociale è però l’emergenza economica per i cittadini e finanziaria per l’Ente.
Come sta procedendo la gestione di questa emergenza?
In maniera abbastanza organizzata e spedita. Il lavoro che si sta coordinando tra la Protezione civile e i Servizi sociali è eccezionale.
Abbiamo completato l’istruttoria per i buoni pasto, espletando tutte le pratiche, tanto da essere stati pronti a distribuirli prima di Pasqua e questo per me è stato importante, per garantire una serena festività a tutti.
Ora qual è la difficoltà da Sindaco in questa gestione dell’emergenza?
Sono in contattato quotidiano coi i positivi, perché ci sono persone in attesa ancora di tampone o di tampone di verifica. Non ci sono ulteriori casi, per fortuna, ma per tornare ad un briciolo di normalità, queste persone hanno bisogno delle verifiche del caso. Il passaggio dalla quarantena ad una vita più o meno normale, malgrado le prescrizioni, è un punto delicatissimo nella gestione.
Come si stanno comportando i gioiesi?
A parte qualche caso sporadico, bene, sia per il rispetto delle regole sia per la solidarietà. Non ci sono mai state file lunghissime di persone fuori dai supermercati, né particolari e ingiustificati assembramenti.
Anche la solidarietà dimostrata è stata importante. Abbiamo ricevuto in dono diverse mascherine che sono state distribuite al personale del presidio ospedaliero del centro dialisi, ai medici di base, alle persone con problemi di salute.
Quanto sta pesando questa emergenza per le casse del Comune?
Io ho timore per quello che non incasseremmo con le tasse e rispondere agli obblighi che abbiamo, per esempio per la raccolta e smaltimento rifiuti. Se avevamo l’intenzione di inviare in questo periodo i bollettini Tari, ora è diverso. Ecco perché il Presidente Anci, Antonio Decaro, ha battuto i pugni col Governo, chiedendo un aiuto per i Comuni, che potrebbero rischiare il default.
Come vedi la ripartenza sul tessuto economico di Gioia?
Stanno soffrendo le attività a conduzione familiare, i piccolissimi esercizi commerciali. Questa interruzione pesa sopratutto su di loro. Le grosse attività hanno le macchine ferme e la riconversione richiede tempo. Molto dipende dai sostegni che arriveranno alle aziende.
Stai pensando già alla Fase 2?
Per ora siamo concentrati sulla Fase 1 e ci stiamo adoperando perché le persone in difficoltà abbiano di cosa sostentarsi. Rispetto ad altri Comuni, noi eravamo più o meno pronti, grazie al fatto di aver adottato e collaudato da questa estate il sistema dei voucher.
Rispetto ai nuclei familiari già aiutai dai Servizi sociali c’è stato un incremento ?
Se ne sono aggiunti tanti. Più della metà. Ora siamo arrivati a 507 famiglie assistite, di queste 166 ritirano il pacco dei viveri presso il Coc e gli altri riceveranno il blocchetto dei buoni.
Ai Comuni sono arrivati i soldi per finanziarie queste emergenze. Con quello che avanza o meglio con i fondi della Regione, stiamo capendo se riusciamo a fare una seconda tranche o aiutare qualche attività a conduzione familiare ferma che ha necessità di un aiuto per pagare le utenze. Ma sono argomenti che stiamo discutendo con gli altri Sindaci.
Adesso che cosa manca ai Sindaci?
Mancano le compensazioni ai costi fissi. Faremo un bilancio molto simile al consolidato. È difficile programmare da ora, perché non sappiamo come si evolverà questa situazione. Vedremo come si evolvono le cose. Ora stiamo studiando le previsioni sui mancati introiti, perchè da febbraio noi non abbiamo incassi. Ecco perché ora occorre creare un fondo per i Comuni.
E poi?
E poi occorrerà un programma per permettere la ripartenza delle attività e fare in modo che le aziende non trovino ulteriori ostacoli.
Qual è stata la parte più brutta che hai vissuto in questo periodo?
Ascoltare gente che non avrebbe mai pensato di affacciarsi ai Servizi sociali per chiedere un aiuto. Si tratta di gente che ha sempre lavorato onestamente e che con grande pudore ha chiesto aiuto. Contro ogni previsioni.
C’è voglia di ripartenza?
La gente non vede l’ora di riprendersi. Mi è dispiaciuto pure chiudere tutto nei giorni di Pasqua, ma è uno sforzo importante che dobbiamo fare. Siamo stati bravi fino ad ora a mantenerci sotto la soglia di allerta e per uno errore rischiamo di mandare tutto all’aria.
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