Sta arrivando la soluzione tra AQP e Comune di Gioia del Colle sul danaro spettante alle casse comunali.
La questione risale a diversi anni fa. Il Comune di Gioia del Colle già dagli anni sessanta era dotato di impianto di depurazione cittadino in via vecchia Sammichele e dato in gestione all’Acquedotto Pugliese.
La normativa che seguì impose un adeguamento sia funzionale sia strutturale dell’edificio, per cui nel 1998 l’amministrazione approvò il progetto esecutivo relativo all’adeguamento dell’impianto di trattamento dei reflui provenienti dall’abitato di Gioia del Colle per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione Puglia e in parte con fondi comunali attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. I lavori terminarono nel 2003 e fino al 2007, quando fu riconsegnato ad AQP, l’impianto fu gestito da un’Associazione temporanea di impresa e dal Comune di Gioia.
Tuttavia durante il 2003 e il 2007 il tributo della depurazione veniva incassato comunque da AQP, con un aggravio per le casse comunali di circa 1 milione e mezzo di euro.
Le amministrazioni succedutesi negli anni hanno sempre sollecitato AQP a riversare questa somma. Alla fine Acquedotto Pugliese diede un primo acconto, rivendicando dall’altra parte diverse spese subite in sede di passaggio di consegna per quasi mezzo milione di euro, cifra che venne riconosciuta dal Comune come debito fuori bilancio nel 2014.
Proprio in questi giorni l’Amministrazione comunale ha proposto un accordo con Acquedotto Pugliese di modo che ognuno versi le somme spettanti all’altro: la Società Acquedotto Pugliese la somma di 1.686.337,25 euro mentre il Comune di Gioia la somma di 565.924,70 euro, cifre comprensive di interessi legali maturati.
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