Sulla vicenda della piscina comunale e della mancata riapertura sono intervenuti i gestori. Lo hanno fatto in particolar modo per chiarire alcune vicende e per sottolineare come si stiano, a detta loro, ponendo sullo stesso livello, questioni differenti.
Il riferimento è al debito pregresso, risalente al 2014/15, che ammonta a circa 90mila euro e la cui escussione, come confermato dalla stessa amministrazione, è legata all’avvio della discussione relativa alla ripartenza delle attività per questo periodo estivo.
“E’ stata concordata la bozza transattiva – fanno sapere dall’Adriatika- e nel momento in cui sarà formalmente redatta e approvata, pure nella parte relativa alla polizza fideiussoria, allora partiremo con la rateizzazione per saldare quella somma”. Insomma da parte dei gestori c’è tutta l’intenzione di appianare quella situazione, la cui risoluzione, però, è stata posta dall’amministrazione Mastrangelo quale presupposto per l’avvio di un confronto sulle modalità di ripresa delle attività alla luce della crisi del settore provocata dalla pandemia.
la società che gestisce la piscina comunale di Gioia del Colle, attraverso un posto ha chiarito come la mancata apertura sia inconfutabilmente causata dalla difficoltà nel reperire i presidi medici necessari. “Le direttive anti-covid imporranno un cambio di modalità nello svolgimento delle attività” hanno fatto sapere dalla società “sarà consentito l’accesso ai corsi a circa un terzo degli iscritti e questa evidente riduzione del numero dei corsisti, pesa in maniera considerevole sulla possibilità di ripartire, soprattutto in mancanza di aiuti”.
“Formalmente l’amministrazione ci ha chiesto il perché non si siano riprese le attività – hanno detto ancora i gestori- e dobbiamo dire che è una scelta legata a diversi fattori. La difficoltà nel reperire i presidi, ha giocato un ruolo importante, unitamente alla necessità di rielaborare l’attività in funzione del ridotto numero legale di utenti che avrebbero potuto prendervi parte, senza che per altro conoscessimo la eventuale disponibilità degli stessi a ritornare in vasca. Ricordiamo inoltre che la riapertura avrebbe avuto la durata di circa 20 giorni, affrontando costi che probabilmente non avremmo neanche potuto sostenere, poiché l’ultimo giorno previsto di attività del terzo trimestre era il 16 Giugno”.
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