La piscina potrebbe riaprire subito per il periodo estivo se il Comune decidesse di dare un contributo per l’avvio dei campi estivi. E’ quanto emerge da una lunga precisazione inviata dalla società Adriatika che gestisce l’impianto.
Adriatika chiarisce anche i contorni del contenzioso sui 90mila di euro che deve al Comune per canoni non versati nel 2014 e 2015 quali compensazioni per i lavori effettuati all’avvio della gestione. Un contenzioso interrotto dalla scelta di seguire la strada della conciliazione. La società è disponibile a chiudere la faccenda pagando subito 20mila euro e la restante parte (70mila euro) a rate. A questa proposta il Comune ha chiesto alla società una fidejussione da consegnare in tempi brevi, troppo brevi, chiarisce Adriatika, in un periodo in cui gli uffici lavorano a tempi e ranghi ridotti.
“Vogliamo pagare, in sostanza, ma non possiamo nascondere – precisa Adriatika – di aver incontrato grosse difficoltà, sia burocratiche, sia, purtroppo, tecniche. Infatti, al fine di garantire la transazione già concordata con l’Amministrazione (secondo i parametri dalla stessa imposti!) ci è stata richiesta l’esibizione di una polizza fidejussoria assai onerosa sotto il profilo economico e, soprattutto, difficile da ottenere, essendo collegata a vincoli documentali stringenti e rigidi per via della pandemia caratterizzante questo periodo, la quale ha determinato una grossissima sfiducia degli operatori ad assicurare le attività sportive esposte all’egida della possibile chiusura nel caso di una riproposizione del virus a settembre, così come paventato anche da agenzie di provenienza statale”.
Insomma, Adriatika ribadisce tutto il suo interesse alla piscina di Gioia del Colle e la volontà di continuare a gestirla al meglio: “È evidente che, in un periodo di forzata inattività, una società che ha proposto di versare subito 20.000 euro e che in precedenza ha effettuato investimenti strutturali per quasi 100.000 euro ha un’evidente intenzione di risolvere il contenzioso e non ritiene di doversi defilare dal rispetto delle incombenze derivanti da un accordo non ancora formalmente concluso non per sua colpa”.
Non mancano passaggi della precisazione che getterebbero qualche perplessità sull’atteggiamento del Comune teso a mettere in difficoltà la società: “Vorremmo sottolineare che la nostra proposta di immediato versamento dell’acconto, al momento restata priva di riscontro e (si presume) destinata al rigetto come tutte le altre con il solo obiettivo di continuare a gettare discredito sulla nostra società e di legittimare operazioni che si intravedono all’orizzonte ancora più discutibili, è stata da noi elaborata in un periodo di estrema difficoltà economica per la nostra società, chiamata a sopportare costi gestori rilevanti nonostante l’inattività dal mese di marzo”.
La fidejussione infatti per un settore soggetto a possibili restrizioni è difficile da ottenere, infatti, scrive Adriatika, le società finanziarie e assicurative “hanno richiesto bilanci aggiornati al luglio 2020 e coobbligazioni, la cui elaborazione necessita, però, di tempi tecnici che non ci vogliono essere concessi neppure al cospetto della nostra proposta di pagare subito il 20% dell’importo della transazione (circa 20.000 euro) in attesa della disponibilità della polizza la cui redazione ormai non dipende dalla nostra volontà”.
Ma è nella parte finale che Adriatika pone le condizioni per una riapertura immediata degli impianti: il Comune ha ricevuto 62mila euro dal governo per finanziaria campi estivi, con cui in realtà ha fatto un bando aperto a tutte le associazioni e società di categoria sportiva e ludica. Con quell’aiuto la piscina che avrebbe aperto le sue porte anche gratuitamente.
Per Adriatika la questione contenzioso deve quindi essere considerata separatamente da quella dell’attività della piscina.
In tutto questo però ci sono gli utenti che in questa diatriba hanno solo un voucher in mano valevole dal prossimo settembre. Per l’estate rimarrebbe quindi tutto fermo, mentre gli attori di questa situazione non se le mandano a dire, tanto che nei giorni scorsi lo stesso Comune ha chiesto formalmente all’Adriatika i motivi della non riapertura il 25 maggio scorso, dopo la fase di lockdown, in rispetto del contratto.
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