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Gli Americani vogliono Itea di Gioia del Colle: per loro è il futuro

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Le applicazioni tecnologicamente avanzate dell’ossicombustione che avrebbero ricadute sul ciclo strategico di energia e industria potrebbero diventare presto un tavolo di discussione fondamentale presso il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico.

Al centro delle discussione il Centro pilota Itea di Gioia del Colle che sta sperimentando questa tecnologia di combustione senza fiamma, detta Isoteherm. Sul tavolo, una operazione finanziaria del fondo americano Balck Diamond, che dovrebbe acquisire il controllo della tecnologia, da prima col 9% delle azioni. Proprio sulle mire americane il Governo italiano sta puntando il faro, malgrado la stessa Itea stia realizzando negli U.S.A. un impianto pilota di piccola taglia dedicato all’applicazione carbone, in gran parte finanziato dal DOE (Department of Energy). Una seconda fase, dedicata alla realizzazione di un impianto dimostrativo di taglia significativa, finanziato sempre dal DOE, è al momento in fase di realizzazione. Un evento più unico che raro per l’America, quello di finanziarie un progetto non made in Usa.



Ma il MISE ritiene la tecnologia ITEA strategica e potrebbe attivare presto la Golden Power sul brevetto che per ora è italiano. In altri termini, si ritiene che potrebbe essere una importante soluzione alla chiusura dei ciclo dei rifiuti industriali.

Malgrado le difficoltà che l’impianto sperimentale pilota di appena 5 MW ha incontrato sul territorio gioiese e il sequestro preventivo scattato lo scorso anno ad opera della magistratura e su cui si aspetta che i giudici procedano o meno, la tecnologia Isotherm è vista oltre oceano in modo completamento differente e, soprattutto, positivamente.

Su Itea ci sarebbe anche uno studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology (MIT)di Boston, il più importante centro di ricerca tecnologica al mondo che risalirebbe già al 2013 che avrebbe dato il via ai primi contatti tra l’azienda italiana e l’Amministrazione Obama.

Insomma, mentre a Gioia si faceva la caccia alle streghe, negli USA studiavano le potenzialità dell’impianto soprattutto per i risvolti green che potrebbe avere per l’industria del carbone e del petrolio.

Il Governo italiano sembrerebbe non voler perdere questo treno e per fermare la scalata della finanziaria americana, sotto osservazione ci sarebbero anche gli accordi siglati tra Itea e Regione Puglia e così pensa di attivare a stretto giro il Comitato governativo per il Golden Power. 

In altre parole con ITEA, insieme a TIM e Borse Italiane, il Governo vuole avere l’ultima parola e bloccare la perdita di queste realtà opponendosi all’acquisizione delle azioni da parte di investitori esterni, perché ritenute realtà strategiche per il Paese, di fatto evitando di perdere delle eccellenze made in Italy.

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