Google attualmente sotto processo negli Stati Uniti con l’accusa di aver piegato il mercato a proprio favore.
Negli Stati Uniti martedì comincerà un processo storico, infatti l’accusato è niente di meno che il colosso Google. Il motore di ricerca più usato e conosciuto al mondo, viene accusato di aver abusato del proprio potere. Il processo ha una rilevanza simbolica, poiché si tratta del primo antitrust. Vale a dire che che è il primo procedimento legale di quest’epoca, contro una grande azienda tecnologica dai tempi di quello contro Microsoft nel 1998.
Il processo si svolgerà nel tribunale distrettuale della Columbia, la sua durata potrebbe essere di circa due mesi. Il dipartimento prepara questo caso da più di tre anni, egli sostiene che Google abbia danneggiato la concorrenza durante grazie al suo potere. In America non è illegale detenere il monopolio di un settore economico, ma quello che porta a questa causa è l’accusa del dipartimento. Infatti esso afferma che per mantenere il monopolio Google abbia infranto la legge. Nonostante ciò pare che il giudice Amit Metha, non sappia molto bene come funzioni un motore di ricerca.
Il processo di Google e le conoscenze del giudice
Il giudice che dovrà decidere le sorti del colosso tecnologico è Amit Metha, il quale sa bene che per trattare di un caso simile ci voglia una buona conoscenza di questo settore. Per essere imparziale e dare un giudizio corretto, sta chiedendo molti chiarimenti sia all’accusa che alla difesa. I rappresentanti delle due parti sono rispettivamente Kenneth Dintzer del Dipartimento di Giustizia e l’avvocato John Schmidtlein.
Questo potrebbe rassicurare molte persone, purtroppo però Mehta sembra davvero non capirne un granché dell’argomento. Infatti non ha compreso nemmeno se Mozilla fosse un browser, o un motore di ricerca. Allo stesso modo con il funzionamento di Google Search Engine Marketinf, infatti non ha capito quali fossero le opzioni di Microsoft per pubblicizzare Bing al di fuori dello strumento.
Questo non promette sicuramente bene per questo caso importantissimo, ma in fin dei conti Mehta non è l’unico che non conosce bene la materia. In ogni caso la sua incompetenza a riguardo, potrebbe pesare sulle sorti del processo. Si spera che durante il corso del procedimento non ci siano altre gaffe simili e che il tutto fili liscio. Starà agli avvocati riuscire a spiegare al meglio i loro punti di vista.
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