Nel giorno della XXII, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che ogni anno cade il 21 marzo perché si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale e che quest’anno l’Associazione Libera ha voluto tenere a Locri, tra i 900 nomi delle vittime verrà letto anche quello del gioiese Donato Boscia.
Fu freddato da cinque colpi di pistola mentre era nella sua macchina il 2 marzo 1988, con lui, quell’anno la mafia uccise 23 innocenti.
Era stato inviato a Palermo dalla Ferrocementi di Roma, presso cui lavorava, per dirigere un cantiere per l’acquedotto: una sezione dell’indotto dove la mafia siciliana non era riuscita a fare affari.
Per questo motivo anche la comunità di Gioia del Colle ricorda il suo concittadino Donato Boscia, per il quale fu affissa una targa commemorativa nei pressi di Palazzo San Domenico.
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